Abiti in esclusivi e
pregiati tessuti, resistenti nel tempo. Per le nostre
confezioni storiche utilizziamo soltanto broccati, damascati,
tessuti da tappezzeria e velluti di
ottima qualità, niente rasi, fodere o stoffe scadenti. Costumi teatrali,
costumi di scena, adatti
anche per rievocazioni e cortei storici, costumi per balli eleganti e feste in
costume. Ideali per il carnevale di Venezia. Generalmente, non
inseriamo la taglia perché la maggior parte degli abiti è da
terminare, li lasciamo incompleti per poter venire incontro alle esigenze del
cliente, finiamo la lavorazione, in base alla taglia che desiderate o alle
vostre misure, quasi tutti possono essere finiti per una taglia che va' dalla S alla
taglia XL (Italia), scegliete il vostro abito preferito comunicateci
la vostra taglia, a pagamento avvenuto in un'ora effettuiamo la
correzione, avrete così il vostro costume su misura!
Se non
riceviamo comunicazioni in merito inviamo un tg .42 (Italia).
La
nostra sartoria presta particolare attenzione ad ogni dettaglio nella
realizzazione dei costumi. Cerchiamo di rappresentare al meglio le epoche
storiche a cui appartengono, effettuando svariate ricerche su volumi storici.
L'importanza della scelta dei tessuti come damaschi, velluti, sete e altri
materiali usati, dipendono dall'epoca che deve rispecchiare l'abito storico.
La parte dei costumi
storici è molto vasta in quanto abbiamo moltissimi capi di tutte le
epoche. Molto importanti sono quella medievale e i costumi tipici
veneziani.
I capi sono tutti prodotti a mano e sono unici sia per il loro taglio
che per l' accoppiamento dei colori e dei tessuti.
Disponiamo anche di una linea particolare di costumi d' epoca da usare
per rievocazioni storiche e per pali.
L'ABBIGLIAMENTO FEMMINILE
DEL XVIII SECOLO
L'abbigliamento femminile
mostrò un inspiegabile cambio di tendenza, al contrario della controparte
maschile, sviluppatasi su linee già fissate nel secolo precedente. Le donne si
erano allontanate costantemente, anche se lentamente, dagli eccessi del
macchinoso abito rinascimentale, per cercare maggiore libertà e comodità. Invero
questa fu una tendenza che continuò fino al 1725, quando, senza alcuna ragione
plausibile, vi fu un radicale voltafaccia con un ritorno alle complicate ed
esagerate silhouette del tardo XVI secolo. Prima di esaminare questo fenomeno,
tuttavia, bisogna considerare i dieci anni che vanno dal 1715 al 1725, quando
nacque una nuova moda che fu la continuazione di tendenze già in voga nel XVII
secolo. Innanzi tutto, fece la sua apparizione, tra il 1715 e il 1716, il sack
(sacco) o vestito alla Watteau. Così chiamato non perché il grande pittore abbia
messo mano per creare questo modello, ma perché nei suoi ritratti le dame
dell'alta società rappresentano la migliore documentazione di questa moda
particolare. Il vestito, in effetti, era piuttosto informe, molto ampio e
morbido; dietro, pieghe profonde e piatte si riunivano sotto la nuca; le maniche
erano larghe, lunghe fino al gomito, pieghettate e cucite al corpetto.
Non si sa esattamente in che modo quest'abito fosse confezionato, ma la maggior
parte degli esperti ritiene fosse in un solo pezzo senza cuciture sulle spalle.
Certamente era indossato sopra un certo numero di sottane pieghettate e un
corsetto aderente.
Quest'indumento ebbe vita breve come alta moda e già nel 1730 era stato
abbandonato in favore della gonna aperta, larga sui cerchi. L'uso dei cerchi
certamente fu una delle novità più eccentriche nell'abbigliamento femminile del
secolo. In principio si trattò di una gonna rinforzata da cerchi di diametri
degradanti, fatti di stecche di balena o di canne di bambù, per dare alla gonna
una forma a campana ben più definita che non le sottane inamidate. Infatti,
informazioni dell'epoca suggeriscono che le due forme coesistettero per diversi
anni.
Nessuno sa esattamente chi abbia introdotto la nuova moda. Alcuni ne
attribuiscono l'idea agli Inglesi, altri suggeriscono che si trattasse di una
derivazione del costume teatrale francese. Una terza ipotesi è che fosse
arrivata dalla Germania. Chiunque sia stato, è certo che diede inizio a una
linea che si sviluppò rapidamente in una serie di versioni simili a quella del
guardinfante.
Verso il 1735 la gonna a campana passò di moda. La nuova silhouette aveva la
gonna larga ai fianchi, ma piatta davanti e dietro. Questa nuova linea non si
poteva ottenere con l'abito a cerchi e perciò si ricorse a due armature di
stecche di balena o di canne di bambù, riempite di crine e poste sui fianchi.
Vennero chiamate "paniers" e la loro somiglianza con i panieri con cui si
caricavano gli asini non mancò di attirare l'attenzione degli umoristi
dell'epoca. Il punch, per esempio, pubblicò un articolo per mettere in guardia
le dame dal cavalcare un somaro indossando i paniers. Per chiarire il concetto
lo illustrò con una vignetta raffigurante una donna vista da dietro con
un'enorme gonna sotto la quale spuntavano solo le zampe di un somaro.
Verso il 1750 le gonne raggiunsero larghezze assurde. A prescindere dal loro
dubbio valore estetico, questi fianchi enormi ovviamente presentavano grossi
problemi pratici. Era impossibile che due donne potessero sedere vicine o
passare fianco a fianco attraverso una porta. Verso il 1770 i disegnatori di
moda escogitarono un metodo per coordinare ampiezza delle vesti e possibilità di
movimento. I panieri di stecche di balena furono rimpiazzati da due strutture
metalliche, incernierate in modo da poterle sollevare ogni volta che chi le
portava si avvicinava a un ingresso stretto. Ciò segnò l'inizio della fine dei
panieri. La mancanza di praticità aveva ucciso la moda. Mentre la forma della
gonna continuava a cambiare per tutto il XVIII secolo, la linea del corpetto
rimase statica. Il corpetto attillato a vita lunga, prevalso alla fine del XVI
secolo e nel XVII secolo, rimase il preferito. Invariabilmente il giro vita
terminava a punta acuta avanti e non dietro come nel secolo precedente. Ancora
una volta questa vita sottile era ottenuta col busto, di cui sono sopravvisuti
molti esemplari ceh, ben lontani dal rappresentare nuovi concetti, divennero
sempre più sofisticati ed elaborati man mano che vi succedevano i decenni. In
genere venivano confezionati con sogger pesanti di lino o cotone, fittamente
impunturati da cima a fondo e rinforzaticon molteplici file di stecche di balena
o bambù. In alcuni casi questi rigidi sostegni erano disposti talmente vicini
fra loro da sembrare un tessuto grossolano. I busti, accuratamente confezionati
su misura, davanti arrivavano fino sotto il seno e dietro fin sotto le scapole,
erano allacciati sul dorso con un sistema di lacci incrociati ed erano sostenuti
da spalline. Busti costosi venivano confezionati a colori vivaci oppure
ricoperti di seta ricamata. In qualche caso con lo stesso tessuto della gonna,
servivano anche da corpetto per il vestito. Le mancihe erano unite allae
spalline con lacci, una pettorina era applicata davanti.
Gli abiti indossati sopra questi capi non erano meno notevoli. Confezionati con
grande accuratezza, con ricche sete e broccati, e spesso ricamati con motivi
floreali, furono caratteristici del periodo Rococò. Avevano gonne che noi
chiameremo aperte, termine a quel tempo non usato. Il pannello a V, sul davanti
del corpetto, venne sostituito da una pettorina ricamata, bilanciata da uno
spacco nella gonna a forma di V rovesciato, che metteva in mostra gran parte
della sottana, spesso ancora più elaborata dell'abito stesso.L'abito aperto, con
panieri, rmase di moda per trent'anni e in questo periodo la sua linea cambiò
pochissimo, ad eccezione di quando le dimensioni delle sottovesti lo rendevano
inevitabile, Le maniche, sempre lunghe circa fino al gomito, lasciavano apparire
le increspature delle mancihe delle camicia. Le pettorine di solito erano
guarnite con fiocchi orizzontali degradanti dall'alto in basso con un disegno
che sembrava una scaletta chiamato appunto echelles (scale). L'unica altra
aggiunta dell'abito, che godette di un certo favore contemporaneo, fu una
sciarpa di chiffon che copriva pudicamente la parte inferiore della scollatura.
Verso il 1780 ci fu un cambiamento improvviso e radicale con un ritorno alla
linea del tardo XVII secolo.Scomparsi i panieri gli abiti furono ancora una
volta drappeggiati sul dietro. Tornò di moda la linea sofisticata che
caratterizzò gli abiti del 1680. Il suo arrivo è riferito sul Ladies Magazine
dell'aprile del 1782: "La regina di Francia a Versailles è comparsa con un abito
da mattina che ha totalmente eclissato il vestito da udienza e si dice che abbia
suscitato un entusiasmo generale. Il vestito è confezionato in puro raso, quasi
tutto bianco, indossato senza cerchi, rotondo e con un lungo strascico. Davanti
è drappeggiato da una parte ed è allacciato con nappe d'argento, oro e seta
secondo il gusto di chi l'indossa, dall'allacciatura fa capolino la sottogonna
di mussolina o di seta leggera pieghettata e di colore contrastante. Le maniche
ampie e corte, drappeggiate vicino alla spalla con nappine o nodi di diamanti,
confezionate col cambrì più fine, fittamente pieghettato e guarnite con pizzo di
Bruxelles, rendono il tutto infinitamente delizioso. Il corpetto in vita non è
stretto sul busto, ma staccato e guarnito da una piccola striscia di pelliccia
come l'orlo dell'abito stesso". Questa descrizione dell'abito della regina
francese si illustra da sè. Sembra che questa nuova linea sia stata adottata
simultaneamente dalle corti di Francia e Inghilterra e sia rimasta di moda per
una decina d'anni. Fu chiamata in modi diversi, ma forse il più comune fu
polonaise.Questo aveva un corpetto lungo e rigido, un giro collo quadrato o
arrotondato, generalmente orlato con pieghettature e il décolleté era rifinito
con una pettorina quadrata di mussolina , le maniche rimasero lunghe fino al
gomito, ma alquanto più aderenti e terminavano con un pizzo invece che con
risvolti della camicia. La gonna ritornò alla linea a campana,ed era aperta
davanti, trattenuta dietro con i fiocchi, mettendo in mostra in tal modo quasi
tutta la sottoveste che poteva essere o no dello stesso tessuto. Per la prima
volta le gonne furono sollevate da terra di alcuni centrimetri scoprendo un
provocante pezzo di caviglia. Verso il 1783 la crinolina progredì ma con
temporaneo ritorno alla linea gonfia. La foggia più comune fù il lévite che può
essere considerato il logico svilutto della polonaise,ma con diverse varianti.
La gonna, ancora aperta sul davanti, metteva in mostra la sottoveste, ma non era
più drappeggiata a formare crinolina sulla parte posteriore, Il corpetto ancora
attillato era molto più corto, circondato da una larga fascia, le maniche,
aderentissime e lunghe parecchi centimetri al di sotto del gomito, erano
rifinite con corte frange di mussolina. Lo scialle, accessorio modesto, che
faceva parte integrante del vestito sin da quando erano venute di moda le
profonde scollature, si trasformò in una specie di stola, cioè in una larga
striscia di mussolina drappeggiata intorno alle spalle, incrociata sul petto e
legata intorno alla schiena, dando alla donna l'aspetto di una colomba
pettoruta. In realtà la mussolina fu una delle stoffe più eleganti degli anni
80, in particolare per le sottovesti.Per quanto riguarda i soprabiti, il velluto
sostituì il broccato e ciò rappresentò un contrasto ancora più spiccato tra
vestito e sottoveste, sia per il colore sia per il tessuto, di quanto non fosse
stato negli anni precedenti. Più o meno nello stesso periodo in cuoi la
polonaise divenne di moda si nota un'interessante evoluzione nel costume da
viaggio e da equitazione. Ambedue ricalvacano la moda maschile nel tempo. Per
cavalcare le dame indossavano giacche lunghe fin sotto i fianchi e giacchetti a
vita, con larghi risvolti, al collo una sciarpa annodata con un fiocco, sul capo
il tifpico cappello maschilie con una piuma. Tutto ciò veniva portato su di una
gonna scampanato sopra numerose sottane lunghe fino alla caviglia. Per viaggiare
le donne adottarono la redingote che si basava sul taglio del giaccone maschile.
Si trattava di un soprabito a tutta lunghezza, tagliato come un vestito aperto,
ma dotato di una mantellina e abbottonato sul petto, In genere veniva indossata
su una camicetta bianca e un corto gilet che dava alla figura una linea
piuttosto mascolinam ma elegante. L'elegante austerità di questo insieme era
corretta dal carattere veramente femminile degli accessori che lo
accompagnavano.
IL XVIII
SECOLO
Nel XVII secolo l'Europa aveva già sopportato più di cento anni di guerre e
stragi senza fine. Con l'arrivo del nuovo secolo apparentemente non si ebbero
molti miglioramenti nella situazione politica. Tuttavia si verificò un
cambiamento significativo nella struttura sociale. Nell'Europa occidentale le
classi medie che stavano emergendo divennero sempre più influenti.
Fu questa loro nuova posizione, più che quella dell'aristocrazia, ad iniziare un
dominio sulla moda.
nell'Europa orientale continuò a prevalere un sistema feudale di governo ma
anche qui erano in atto dei cambiamenti. In Russia, Pietro il grande volse gli
occhi verso Parigi e Londra nel disperato tentativo di accelerare il progresso
nel suo immenso paese sia in campo tecnico sia culturale. Parimenti, in Prussia,
Federico il grande guardava alle corti di Francia e Inghilterra come a modelli
su cui costruire la propria. Sviluppi e cambiamenti si ebbero anche nel nuovo
mondo: la Spagna mantenne le colonie nell'America del Sud e si spinse fino al
Messico; la Louisiana era francese e l'Inghilterra aggiungeva la Georgia alle
potenti e floride colonie che già possedeva sulla costa atlantica del continente
nordamericano.
Europa e America continuarono a seguire la moda dettata dalla Francia.
Nonostante le difficoltà politiche e finanziarie, la corte di Versailles rimase
arbitra della moda nel mondo occidentale. L 'influenza inglese nello sviluppo
del costume in quest'epoca fu più tecnica che estetica. Alla vigilia della
rivoluzione industriale introdusse la meccanizzazione nel campo
manufatturiero-tessile. Nel 1733 John Kay inventò la spoletta mobile (flying
shuttle). Queste invenzioni, accoppiata a enormi quantità di cotone a buon
mercato proveniente dall'India e dall' America, furono la causa della
rivoluzione nell'industria tessile manifatturiera. L'Inghilterra, forte dei
vantaggi tecnici e coloniali, dominò il mercato mondiale.
All'inizio del secolo vennero elaborati coloranti fissi che non stingevano e di
conseguenza prese l'avvio una nuova importante industria per la produzione di
stoffe di cotone stampate che per la prima volta misero a portata del mercato di
massa manufatti a colori vivaci. Queste nuove condizioni tecnico-commerciali,
insieme alla nascita e alla crescita di una vera classe media, ridussero il
divario che esisteva tra l'abbigliamento dell'aristocrazia e quello dell'uomo
comune. Per la prima volta in Europa si poté parlare di moda in termini di
maggioranza piuttosto che di piccola minoranza.
Le fogge-base del costume erano già state fissate negli ultimi due decenni del
secolo precedente. Nei primi quindici anni del nuovo periodo i cambiamenti
nell'abbigliamento furono così insignificanti che non vale la pena riportarli.
Si può allora dire che il secolo XVIII, per lo storico della moda, abbia avuto
inizio nel 1715 e sia terminato nel 1789 con la Rivoluzione Francese, quando i
mutamenti nel modo di vestire furono così drastici da dover essere considerati
con un capitolo a parte.
Nel XVIII secolo le parrucche diventano componente essenziale dell'abbigliamento
maschile. Documentano ogni fase della moda, per cui possono essere datate di
anno in anno e a motivo della loro complessità risultano molto costose.
Schema Taglie
Costumi Storici Donna:
Italia |
36 |
38 |
40 |
42 |
44 |
46 |
48 |
50 |
52 |
UK |
22 |
24 |
26 |
28 |
30 |
32 |
34 |
36 |
38 |
Francia |
32 |
34 |
36 |
38 |
40 |
42 |
44 |
46 |
48 |
USA |
XS |
S |
M |
L |
XL |
catiamancini@gmail.com
Tutti i
diritti sono riservati, come da legge sul Diritto d'Autore n.518 del 1992 e
successive modifiche. Ogni diritto sui contenuti del sito è riservato ai
sensi della normativa vigente. La riproduzione, la pubblicazione e la
distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale originale contenuto in
questo sito (tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i testi, le
immagini, le elaborazioni grafiche) sono espressamente vietate in assenza di
autorizzazione scritta. E' invece, consentita la citazione del sito e/o di
alcune sue pagine interne, senza preventiva autorizzazione, purchè sia
chiaramente identificabile il nome del dominio ufficiale di provenienza ovvero
www.catiamancini.it, Per le autorizzazioni o qualsiasi comunicazione in merito
potete scrivere a:
catiamancini@gmail.com
I contenuti del sito www.catiamancini.it
sono di proprieta' esclusiva di Catia Mancini ed è espressamente vietato
effettuarne riproduzione, pubblicazione, o distribuzione.
|