Anna Bolena, in inglese Anne Boleyn
(1501 o 1507 – Torre di Londra, 19 maggio 1536), fu la seconda
moglie e regina consorte di Enrico VIII, oltre che la madre della
regina Elisabetta I d'Inghilterra. Il suo matrimonio con Enrico VIII
fu causa di considerevoli sconvolgimenti politici e religiosi.
Biografia
Infanzia
Le sei mogli di
Enrico VIII d'Inghilterra
Michel Sittow 002.jpg Caterina d'Aragona
Anne boleyn.jpg Anna Bolena
Hans Holbein d. J. 032b.jpg Jane Seymour
AnneCleves.jpg Anna di Clèves
HowardCatherine02.jpeg Caterina Howard
Catherine Parr from NPG cropped.jpg Caterina Parr
Anna era la figlia di sir Thomas Boleyn, conte del Wiltshire, ed
Elizabeth Howard, figlia del secondo Duca di Norfolk. L'anno di
nascita di Anna è incerto, ma le prove circostanziali che sono
pervenute indicherebbero l'inizio estate del 1507. La tradizione
successiva avrebbe insegnato che la famiglia Boleyn era in pratica
di classe media, ma ricerche recenti hanno provato che Anna Bolena
nacque "gran signora". I suoi bisnonni comprendevano un Lord Mayor
di Londra, un Duca, un Conte, due dame aristocratiche e un
cavaliere. Il padre di Anna le assicurò un posto assieme a
Margherita, Arciduchessa d'Austria e figlia di Massimiliano I, Sacro
Romano Imperatore, per la sua educazione nei Paesi Bassi, dove visse
a partire dalla primavera del 1513 e fino all'autunno del 1514. A
questo periodo fecero seguito alcuni anni in Francia, fino al 1521.
La Corte inglese
Al suo ritorno in Inghilterra, Anna apparentemente divenne una dama
di compagnia di Caterina d'Aragona, la "formidabile" regina spagnola
e moglie di Enrico VIII, la cui bellezza era definitivamente svanita
ma la cui dignità era ancora intatta.
Durante questo periodo ci fu molto parlare di un matrimonio tra Anna
e uno dei suoi cugini, il Conte di Ormande. Questo, ad ogni modo,
venne cancellato per motivi incerti. Si presume che il padre di Anna
fosse segretamente contro il matrimonio, che era stato architettato
dal capo ministro del Re, Thomas Wolsey, il quale si era mostrato
essere un nemico dei Boleyn negli anni precedenti.
La personalità di Anna fu complessa, e venne grandemente distorta da
quelli che si opposero al suo matrimonio e alle sue opinioni
religiose. Ella fu una cristiana devota, che rientrava nella grande
tradizione dell'umanesimo rinascimentale (chiamarla una protestante
sarebbe troppo); fu anche una donna molto fedele, contrariamente al
mito popolare, e una donna estremamente emotiva, che poteva essere
ferita facilmente.
Matrimonio con Enrico VIII
Si è spesso pensato che l'infatuazione di Enrico per Anna lo avesse
portato a cercare un modo per annullare il suo matrimonio esistente.
Ad ogni modo ci sono buone prove che suggeriscono come Enrico possa
aver preso la decisione di abbandonare il suo matrimonio con
Caterina d'Aragona semplicemente a causa dell'incapacità della
coppia di avere un erede maschio. Inoltre Enrico si trovava al tempo
in una delicata situazione politica essendo alleato con i francesi e
nemico di Carlo V, nipote della regale consorte. Lavorò più di
quattro anni al divorzio con Caterina. Enrico riteneva che ciò fosse
essenziale per impedire il crollo della dinastia Tudor, che era
stata resa stabile da suo padre, Enrico VII d'Inghilterra, vincendo
la Guerra delle due rose nel 1485.
Il 25 gennaio 1533, prima di annunciare la decisione che il suo
primo matrimonio con Caterina d'Aragona sarebbe stato invalidato,
sposò in segreto Anna, o nel Palazzo di Whitehall nello "Studio
della Regina" o nel Palazzo di Westminster. In ogni caso, il
matrimonio non venne reso di dominio pubblico per alcuni mesi, ma
Anna era già incinta prima dello sposalizio e diede alla luce
Elisabetta, la futura Regina Elisabetta I d'Inghilterra, nel
settembre di quell'anno. Enrico era ragionevolmente compiaciuto e
riteneva che lui e Anna avrebbero potuto avere un altro figlio,
anche se il primo era una bambina. L'incoronazione di Anna, nel
maggio di quell'anno, venne contrassegnata dall'ostilità del popolo,
la gente si rifiutò di levarsi il cappello in segno di rispetto per
la sua nuova Regina. Ci furono anche cittadini che sostennero che si
trattasse di uno scherzo del re, indicando come prova a sostegno di
questa tesi le iniziali dei neo-sposi, che in inglese formavano una
risata (HA-HA-HA) Quando le venne chiesto che impressione avesse
avuto di Londra durante l'incoronazione, Anna rispose: "La città mi
è piaciuta abbastanza, ma ho visto pochi cappelli in aria, e sentito
poche lingue". Il popolo disprezzerà Anna Bolena sin dal primo
momento contrapponendo a lei la figura della precedente regina,
Caterina D'Aragona, simbolo di fede religiosa. "Nan Boullan" viene
vista come la "prostituta del re" e il popolo stesso cercherà di
ucciderla con rivolte popolari.
Durante tutto il suo periodo come Regina, Anna patrocinò diversi
studiosi di religione e salvò la vita di un filosofo francese,
Nicolas Bourbon, che era stato condannato a morte dall'Inquisizione
a Parigi. Si disse che ogni vescovo riformista d'Inghilterra, a
quell'epoca, doveva la sua posizione all'influenza della Regina
Anna. La sua Corte venne generalmente vista come estremamente colta
e festosa.
Sfortunatamente per Anna, le sue tre gravidanze successive finirono
in aborti spontanei o con bambini nati morti. L'ultima di queste
gravidanze portò a partorire un neonato maschio già morto, nel
gennaio 1536.
L'arresto e il processo
Thomas Cromwell partecipò al complotto che causò la morte di Anna
Bolena.
Il 2 maggio 1536 Anna fu arrestata e portata nella Torre di Londra.
Sotto tortura cinque uomini confessarono di essere stati amanti
della regina. Gli uomini in questione furono: Marc Smeaton, un
palafreniere della Camera della Corona; Lord George Boleyn (George
Rochford), fratello di Anna; Henry Norris, Francis Weston e William
Brereton. Il 15 maggio fu processata per adulterio, incesto,
stregoneria e alto tradimento, e condannata, infine, a morte. Oggi è
generalmente accettato che nessuna delle accuse fosse valida; anche
se ciò non ha fermato il riemergere della teoria in diversi romanzi
storici sensazionalistici.
L'esecuzione
Anna passò gli ultimi giorni della sua vita rinchiusa nella torre di
Londra alternando crisi nervose a stati di quiete estrema. La
leggenda della ritrovata pace spirituale, che per temperamento e
vicende circostanti Anna non ebbe mai in vita, è posteriore alla sua
morte ed è attribuita ad un poeta anonimo con lo scopo di dipingere
Anna come una vittima della bramosia del re. Ella giurò due volte
sui sacramenti che era innocente di tutte le accuse portate a suo
carico. Il 19 maggio 1536 Anna venne decapitata con un solo colpo di
spada nella Torre di Londra. Prima della morte scherzò dicendo che:
"Ho sentito dire che il boia è molto bravo, e il mio collo è
sottile". Il boia, un esperto spadaccino francese richiesto
espressamente dal re, come ultimo dono alla donna che aveva amato,
era giunto a Londra d'oltre Manica, ed era ritenuto un giustiziere
rapido ed eccellente. Anna scelse un vestito scuro per la sua
esecuzione, con una sottoveste cremisi. Sul patibolo perdonò quelli
che l'avevano mandata a morte, e pregò per suo marito. Venne
bendata, e mentre si stava inginocchiando la sua testa cadde con un
solo colpo.
Il suo corpo e la testa recisa furono sepolti in una tomba senza
nome nella cappella della Chiesa di San Pietro ad Vincula. Sotto il
regno della regina Vittoria il suo corpo fu identificato e sepolto
nella cappella sotto il pavimento marmoreo.
La leggenda del fantasma
Si dice che il fantasma di Anna Bolena girovaghi con la testa sotto
il braccio per la torre di Londra, dove, successivamente, per breve
tempo venne rinchiusa anche sua figlia Elisabetta I d'Inghilterra.
All'opera
Celeberrima è l'opera di Gaetano Donizetti, Anna Bolena (Milano,
Teatro Carcano, 26 dicembre 1830), una delle opere più note del
maestro bergamasco, scritta in soli 30 giorni. Quest'opera dopo il
1870 venne dimenticata, ma fu riscoperta negli anni cinquanta dopo
un allestimento per la regia di Luchino Visconti e con Maria Callas
nel ruolo della protagonista.
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